Fedele è il Signore in tutte le sue parole

Testimonianza di Maria Sfriso dopo la consacrazione

“Fedele è il Signore in tutte le sue parole”: domenica 5 luglio, il giorno della consacrazione, nella Liturgia della Parola, abbiamo pregato con queste parole del salmo 144. Questo versetto ci ricorda la fedeltà di Dio alle sue promesse, ci assicura che le Sue parole sono vere per sempre e che la Sua volontà di bene e di amore per noi, suoi figli e figlie, non verrà mai meno.

Questa fedeltà del Signore l’ho potuta toccare con mano proprio in questi ultimi mesi: il rinvio della consacrazione (fissata l’8 marzo) a causa della pandemia, ha inizialmente provocato in me smarrimento e incertezza, ma è stata anche occasione per affidarmi ancora di più, per mettermi nelle Sue mani, nella certezza che il Suo amore è più forte del coronavirus. In questa situazione, poter vivere la consacrazione il 5 luglio è stata una gioia ancora più grande e mi ha permesso di fare ancora una volta esperienza concreta dell’amore fedele del Signore.

La fedeltà di Dio alla promessa di bene per la mia vita, mi ha accompagnato durante tutto il cammino percorso, nella mia ricerca iniziata da un’esperienza di incontro vissuta al campo 18enni dell’Azione Cattolica Diocesana. Lì ho intuito che Dio mi era sempre stato vicino, nei momenti più difficili della mia vita, in cui credevo di essere da sola, e mi aveva sostenuto con delicatezza e tenerezza, servendosi anche di altre persone che mi aveva messo accanto. Ho sentito il Signore vicino a me in modo particolare, vivo, intenso. Mi sono sentita preziosa per Lui, amata in profondità per ciò che sono, con tutti i miei limiti e fragilità, senza che io dovessi farmi vedere perfetta ai suoi occhi e il mio cuore si è riempito di pace. Di fronte a questo amore così grande, sentivo il desiderio profondo di rispondere, di ridonare questo amore che non potevo tenere solo per me.

Il cammino fatto in comunità formativa è stato prezioso, mi ha aiutato a fare passi importanti di crescita, a conoscere ed accogliere me stessa, a scoprire quanta bellezza e quanti doni Dio ha posto in me, a prendere in mano alcune fragilità e ferite guardandole insieme al Signore, con il suo sguardo di misericordia e tenerezza, sentendomi sempre più preziosa e amata.

Ringrazio per le tante persone che Dio mi ha messo accanto: la mia famiglia, le cooperatrici e le aspiranti, le persone incontrate nelle parrocchie e nelle esperienze diocesane. Ognuna di loro mi ha mostrato un tratto particolare del volto Dio e in vario modo mi hanno sostenuto e accompagnato. Porto ancora nel cuore gioia e gratitudine, insieme al desiderio di poter essere strumento per portare ad ogni fratello e sorella che incontrerò, il sorriso e la tenerezza di Dio Padre.