Si è riempita di gioia la chiesa parrocchiale di Yabebyry la fresca mattina del 9 agosto, quando 27 coppie hanno pronunciato il loro sì a unire la loro vita per sempre, in una festosa cerimonia comunitaria. Emozionante la lunga processione delle coppie a braccetto che trepidanti sono entrate in chiesa durante il canto iniziale, per poi posizionarsi ordinatamente sul proprio banco a lato dei testimoni e occupando cosí tutta la chiesa, con i lunghi abiti delle ventisette spose, tutti uguali, a creare un incantevole tocco di bianco nella chiesa.
Bellissima doña Eujenia, di 58 anni, ed elegante il suo sposo, don Cristino di 70, che sono arrivati in moto in chiesa, hanno sette figli e vivono assieme da piú di trent’anni. Non sanno leggere, e con tanta emozione hanno ripetuto le parole del rito suggerite dal sacerdote.
Di varie età erano gli sposi, tutti già conviventi, chi da appena 3 anni e chi da quasi 40, tutti già con figli. Sono coppie che non si sono finora sposate soprattutto per motivi economici. Lo ha reso stavolta possibile la collaborazione della parrocchia con una fondazione di nome Santa Librada, con sede ad Asunción, la cui missione è di sostenere le persone e le famiglie più povere in vari ambiti, della salute, dell’educazione, degli aiuti alimentari. In particolare porta avanti un progetto, chiamato “Sagrada Familia”, che ha come obiettivo quello di sostenere le coppie più disagiate a coronare il loro desiderio di sposarsi sollevandole da tutte del spese del matrimonio, confezionando i vestiti, donando l’anello, i fiori, la parrucchiera… e pagando anche il matrimonio civile, che in Paraguay ha un costo significativo. Al termine della cerimonia, ogni coppia ha ricevuto in regalo dalla Fondazione anche il dolce di nozze, un vassoio di “stucchini” e due bottiglie di bibita, da portare a casa per festeggiare con la propria famiglia.
Il progetto è iniziato l’anno scorso come una “missione” pastorale di tutta la parrocchia, dopo l’invito del vescovo Pedro Collar a realizzare a Yabebyry un matrimonio comunitario, considerando l’alta percentuale di coppie non sposate. Il primo passo è stato quindi quello di “uscire”: con una equipe parrocchiale siamo andati a visitare le persone conviventi nelle loro case, in tutte le comunità che appartengono alla parrocchia, annunciando la buona notizia dell’amore di Dio nella coppia, e proponendo a tutti la possibilità di un matrimonio comunitario. Con coloro che hanno aderito alla proposta è poi iniziata la preparazione con alcuni incontri di formazione e un ritiro finale in parrocchia. Una preparazione che ha dovuto fare i conti con la realtà delle condizioni locali, che hanno reso a volte difficile potersi incontrare, a causa delle abbondanti piogge dei mesi precedenti che lasciavano le strade di terra intransitabili, o della mancanza di mezzi di trasporto per alcune coppie piú distanti, o dell’improvviso lavoro di uno dei due che finalmente appariva e a cui non si poteva rinunciare, ecc. Tutto questo, che appartiene all’ordinarietà della vita concreta dei paraguayi, ha fatto però crescere l’attesa della fatidica data lasciando tutto all’azione della Grazia. Nel cammino, molti hanno anche ricevuto i sacramenti della Prima Comunione e della Cresima.
È stato davvero bello accompagnare molte coppie in questo cammino al matrimonio. Bello veder risvegliarsi in loro il seme dell’amore di Dio, che ha portato una rinnovata allegria nella coppia, un decidersi l’uno per l’altra in maniera definitiva. Molti di loro sono persone per vari motivi ai margini della Chiesa, e hanno vissuto con stupore questo avvicinarsi della Parrocchia proprio a loro. Per le donne poi, è anche un segno del riconoscimento della loro dignità da parte dei loro compagni, in una cultura maschilista dove manca la reciproca valorizzazione alla pari.
Come per tutti coloro che si sposano, il momento è unico e di grande felicità. Ma questa volta, per essere comunitario, è stato anche di felicità e indimenticabile per tutta la parrocchia, coinvolta e in attesa fin dagli inizi in questa missione. Per questo, a presiedere la messa é venuto l’attuale Amministratore diocesano p. Pedro Maidana, accompagnato dai preti don Lorenzo Tasca e don Claudio Sartor, e con la presenza anche dei due direttori della Fondazione Santa Librada, a cui è andato uno speciale ringraziamento.
Per tutti, un segno concreto del trionfo dell’Amore, che ama e benedice i piú lontani e piú poveri.
Germana Gallina