30 novembre 1992, giorno di Sant’Andrea: due giovani donne iniziano a vivere nella canonica della parrocchia di Santa Bona e costituiscono il primo nucleo della comunità formativa delle Cooperatrici Pastorali Diocesane. Questo giorno è la nostra data di nascita.
Non è, però, l’inizio di tutto. Bisogna, infatti, tornare indietro di qualche anno. La Chiesa di Treviso, ha ormai accolto molte indicazioni del Concilio Vaticano II; l’esperienza di vita parrocchiale e di realtà associative, in un clima pastoralmente vivace, fa sorgere in alcune giovani il desiderio di donarsi nella consacrazione, ma in una forma che consenta di dedicarsi al servizio della Chiesa locale, di quella Chiesa che le ha generate alla fede. Questo desiderio, raccolto da alcuni preti diocesani, porta a sviluppare una riflessione condivisa e ad immaginare qualcosa di nuovo…
A febbraio del 1989 fa il suo ingresso in diocesi di Treviso il vescovo mons. Paolo Magnani che accoglie positivamente e fa proprio questo movimento di riflessione e già dal 1990 individua i quattro lineamenti teologico-spirituali, i quattro “pilastri”, che costituiscono il carisma: consacrazione al Signore, femminilità, diocesanità e pastoralità. Le caratteristiche del carisma sono sintetizzate nel nome Cooperatrici Pastorali Diocesane: la cooperazione con il ministero ordinato, ma anche con tutto il popolo di Dio; il servizio pastorale; la dedizione alla Chiesa locale.
L’esperienza inizia con la formazione, segnata dalla vita comunitaria e dagli studi teologici, e dal 1994 è arricchita dai primi invii in servizio pastorale durante il fine settimana per cominciare a sperimentarsi nella concreta realtà delle parrocchie.
Nel settembre 1995 viene fissato dal vescovo un primo Statuto di istituzione dell’“Associazione pubblica di fedeli”, denominata “Cooperatrici pastorali diocesane”; dello stesso anno la prima consacrazione.
Nel 1996 vengono celebrati i primi Riti di Ingresso e nel luglio del 1997, su indicazione del vescovo, il tempo formativo viene fissato in sei anni, i primi quattro dedicati principalmente agli studi teologici e vissuti prevalentemente in comunità formativa; gli ultimi due destinati a sperimentarsi primariamente nel servizio pastorale, rientrando solo uno o due giorni la settimana in comunità formativa.
Del 1998 è il primo Rito dell’Impegno che corrisponde alla presenza più prolungata in parrocchia, per mettere alla prova e verificare la propria vocazione nella realtà concreta del servizio pastorale. Nel 1999 hanno luogo le prime tre consacrazioni a conclusione del regolare cammino di preparazione; in tal modo si giunge alla strutturazione ultima del percorso formativo: strutturato in sei anni (oggi sette) e scandito da tre tappe: il Rito di Ingresso, il Rito dell’Impegno, il Rito della Consacrazione. Con le prime consacrazioni, comincia anche l’inserimento a tempo pieno delle Cooperatrici in parrocchia.
Nel 2000 viene approvato il nuovo Statuto, che risponde ad esigenze di riconoscimento anche da parte dello Stato italiano, e che comunque sostituisce il precedente; nel 2003 le prime due cooperatrici sono inviate in missione a collaborare con i presbiteri fidei donum in Paraguay e nello stesso viene promulgato il Direttorio vescovile su vocazione, identità e spiritualità delle Cooperatrici pastorali diocesane, che costituisce un riferimento spirituale per il carisma. A dieci anni di vita delle Cooperatrici, questi due gesti costituiscono una definizione più matura e stabile del carisma e con essi il vescovo Magnani garantisce sufficiente stabilità e definizione istituzionale del carisma al momento del cambio di vescovo, avvenuto nel gennaio del 2004.
Gli anni successivi, su sollecitazione del vescovo Andrea Bruno Mazzocato, sono dedicati ad approfondire l’identità carismatica e la concreta presenza delle Cooperatrici Pastorali in diocesi, riconoscendone il valore ecclesiale e la stretta dipendenza dal vescovo. L’attenzione si sposta dall’iter formativo iniziale alla vita delle Cooperatrici, in particolare in pastorale, e alla formazione permanente; una riflessione che accompagna il momento in cui l’intuizione carismatica prende forma concreta e pratica e si cerca di individuare come può essere espressa per essere fedele allo Spirito oggi.
Nel febbraio 2010 fa il suo ingresso a Treviso il nuovo vescovo Gianfranco Agostino Gardin. Con lui emerge l’esigenza di continuare a riflettere sull’esperienza che viviamo per meglio riuscire a delineare e descrivere la specificità del nostro carisma, senza rinunciare alla sua novità… e il cammino continua.