Il Tempo Pasquale è un tempo di grazia che la liturgia ci offre per vivere e meditare i misteri della resurrezione di Cristo.
Nel saluto che i nostri fratelli e sorelle ortodossi usano scambiarsi in questi giorni – non solo in chiesa, ma anche per strada, in famiglia, ovunque – è racchiusa la forza di un annuncio semplice, ma profondo, che va al cuore della nostra fede: “Cristo è risorto!” “Sì. È veramente risorto!” Qui si fonda la certezza che tutti siamo stati salvati e che a tutti viene offerta la possibilità di trovare in questa salvezza la risposta alle tante domande di senso che ognuno e ciascuno si pone durante la vita terrena.
La missione e il servizio delle Cooperatrici pastorali diocesane ha trovato e trova ispirazione proprio dal Tempo Pasquale. Nel mattino di Pasqua, il Signore affida a Maria Maddalena un comando: “Va’ dai miei fratelli e di loro” (Gv 20,17). L’annuncio del Vangelo è affidato a una donna e alle donne che avevano seguito Gesù dalla Galilea (Lc 8,1 ss) fino al calvario e al sepolcro vuoto. Anche nelle prime comunità cristiane altre donne, dopo aver ricevuto la buona notizia del Vangelo, diventeranno capaci di riportare la comunità dei discepoli alla fonte, alla sorgente della vita. Donne di preghiera, capaci di cogliere la presenza di Dio in tutte le cose, soprattutto nel fluire delle vicende della vita della piccola e grande storia.
Oggi come allora, anche noi siamo inviate ad andare ad annunciare a tutti gli uomini e a tutte le donne, “la bellezza dell’amore salvifico manifestato in Gesù Cristo morto e risorto” (EG 36).
L’annuncio del Vangelo ci spinge a coltivare sempre più una relazione personale con il Signore della vita. Attraverso la sua Parola impariamo nella quotidianità dei giorni uno stile di cura e di carità, che si esprime nel servizio all’interno della pastorale Parrocchiale, di Collaborazione, Vicariale e Diocesana. Più vero e desiderato è l’incontro con Gesù Risorto, più gioioso e carico di speranza è l’annuncio e il servizio.
Ci sentiamo interpellate dalle vicende della storia di questo tempo e in forza della nostra femminilità crediamo che solo rimanendo in dialogo e in un atteggiamento di ascolto profondo e di servizio, potremmo continuare a portare la lieta radicalità del Vangelo che ci spinge a non trattenere l’amore e a raccontare alle sorelle e a i fratelli che “abbiamo visto il Signore!”.